articolo tratto dal sito www.corsainmontagna.it
L’austriaca sei volte campionessa del mondo di corsa in montagna vince la sfida contro la campionessa del mondo in carica l’americana Grayson Murphy seconda sul podio, e conferma il suo predominio al Vertical Nasego. Terza la keniota Njeru. Il vertical man italiano Henri Aymonod risponde agli attacchi degli inseguitori, tra i quali l’atteso Moia, solo quinto al traguardo. A sorpresa il secondo posto del connazionale Andrea Rostan, a soli 22 secondi, che stacca l’eritreo Petro Mamu.
Casto, 4 settembre_ Si è appena chiuso il Vertical, la prima delle due gare di World Cup di corsa in montagna di questo weekend del Trofeo Nasego. Grandissime emozioni, estenuanti battaglie ma i campionissimi si confermano imbattibili: l’austriaca Andrea Mayr e l’italiano Henri Aymonod, resistono ai pericolosi attacchi degli inseguitori, che hanno dato tutto nel tentativo di togliergli lo scettro. Ma i campioni si vedono nel momento più duro e i due dominatori del vertical fanno il vuoto nella scalata alla Corna di Savallo.
C’era grande attesa per il primo duello assoluto tra la regina del vertical Andrea Mayr, sei volte campionessa del mondo di corsa in montagna, quattro volte vincitrice della coppa del mondo e quattro volte del titolo europeo, e l’americana Grayson Murphy, campionessa del mondo in carica, per la prima volta in una competizione europea. Partono fortissimo entrambe ma l’americana decide spingere subito e alla rotonda di Famea passa in testa.
La Mayr ci mette tutta la sua esperienza, conservando le energie nella prima parte corribile del percorso, per tirare fuori la classe della campionessa record del mondo di km verticale senza ausilio di bastoni (2018) e ingranare la marcia nella seconda parte.
Stacca così l’americana lungo la parte più ardua fino alla spettacolare Corna di Savallo, tagliando il traguardo in 38 minuti e 51’’, con un incredibile 10° tempo nella classifica generale a 9 secondi dal record di gara. Dietro di loro conquista il terzo gradino del podio la keniota Joyce Mutoni Njeru, una delle protagoniste delle ultime tappe di World Cup di corsa in montagna. Prima delle italiane Erica Ghelfi con un ottimo 4° tempo.
“La sfida contro la campionessa del mondo mi ha fatto sentire un po’ la pressione, sapevo che lei sarebbe andata forte sulla prima parte, in cui ho cercato di seguirla e ho capito che il gap poteva essere recuperato e infatti ai 400 metri di altitudine sono riuscita a superarla e poi mi sono un po’ rilassata e ho fatto il mio passo. Sono davvero molto orgogliosa del mio tempo, amo molto questa gara in cui riesco sempre a divertirmi”, ha dichiarato Andrea Mayr all’arrivo.
Nessuno batte l’uomo verticale: Henri Aymonod resta imbattibile, pur combattendo contro il tentativo degli sfidanti, su tutti Tiziano Moia. Partono subito forte i favoriti, con il gruppetto formato da Mamu, Aymonod, Hanna, Moia e Rostan che allungano sul resto della corsa e passano davanti alla rotonda di Famea.
La seconda parte fa la vera selezione: dopo essersi visto sfilare in volata la vittoria negli ultimi campionati italiani, Moia si fa sopraffare dalla voglia di rivincita spingendo troppo nella prima parte per restare senza energie in quella più difficile, l’arrampicata finale. Qui Aymonod tira fuori tutte le sue incredibili doti di mountain runner e si libera degli attacchi continui degli inseguitori chiudendo con il tempo di 35 minuti e 38 secondi, una delle migliori prestazioni di sempre. Dietro di lui un grandissimo Andrea Rostan fa saltare il banco dei favoriti posizionandosi al secondo posto, davanti all’eritreo Petro Mamu vincitore di 1 World Cup, 1 mondiale, 1 Sierre Zinal e tutte le grandi classiche europee e molto atteso domani alla sfida con Cesare Maestri e Marek Chrashina.
“Gara tiratissima fin da subito. Non sono molto abituato a partire fortissimo ma Tiziano l’ha messa giù veramente dura dalla partenza. Ho voluto stare avanti da subito per provare a fare una gara di testa, ma dai 400-500 metri di dislivello ho fatto fatica e mi sono un po’ staccato. Sui muri finali sono riuscito a rientrare e alla fine ho stretto i denti e ho spinto veramente tutto. All’ultimo muro mi sono voltato e ho capito che avevo vinto. Complimenti a Petro e Andrea che hanno fatto davvero una gran gara e ce l’hanno quasi fatta eh!”. Ha commentato così la gara un soddisfatto Aymonod.
Vertical Nasego 2021 – Classifica generale maschile
Vertical Nasego 2021 – Classifica generale femminile
Ufficio Stampa Trofeo Nasego_FLUIDA Comunicazione
Barbara Mazzocco
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